I PERSIANI
Passano oramai migliaia di anni dalla fine delle guerre greco-persiane, i conflitti che devastarono molti territori sia greci che persiani e che finirono con la morte di migliaia delle persone innocenti sotto una bandiera o l’altra e per un motivo o l’altro.
Oggi le guerre greco-persiane costituiscono un lungo e triste capitolo della nostra memoria storica ed a testimoniare i fatti di quell’epoca sono i manoscritti e le opere di autorevoli scrittori e storici, soprattutto, greci. Tra questi, “I PERSIANI”, scritto da Eschilo, è un’opera di spicco. In questa grandiosa opera letteraria che è tra l’altro anche la più antica tragedia della storia pervenutaci integra, Eschilo ci racconta il grave e vilento scontro tra Persia e Grecia, ma il punto di vista che inaspettatamente sceglie è quello dei vinti, dei perdenti, di Serse che, sbaragliato dalla flotta greca, torna a Susa dopo la sconfitta di Salamina. E sono i sentimenti di pietà, di rispetto, di cordoglio verso il nemico battuto ma non umiliato a prevalere nell'opera di Eschileo.
Quest’opera è stata messa in scena, con successo, da molte compagne teatrali e più volte in tutto il mondo. Una di più recenti presentazioni di quest’opera è quella messa in scena il 15 maggio 2008 al teatro Verdi a Genova dalla compagna teatrale Waltersteiner. Come afferma il sito ufficiale della compagna (www.waltersteiner.it) “Un grave fraintendimento si è verificato circa lo spettacolo” e “la direzione artistica della compagnia ha ricevuto diverse e-mail di insulti e minacce in lingua inglese e araba che dichiaravano l’indignazione verso l’immagine scelta per rappresentare su manifesti e locandine lo spettacolo”.
L’immagine studiata e scelta dalla direzione artistica per rappresentare su manifesti e locandine lo spettacolo dimostra una scimmia nera e furiosa, al centro dell’immagine e sul petto dell’animale si legge in maiuscolo “I PERSIANI”. Conseguenza: la stampa di tali manifesti e volantini ha suscitato diverse polemiche e fraintendimenti da parte di molte persone di diversi paesi del mondo (Secondo il sito ufficiale “da paesi quali Pakistan, Iran, Afghanistan, Iraq, Sudan”)
Ora, che male può fare l’immagine di una scimmia a un popolo di circa 70 milioni di iraniani (persiani) e a un paese con una gloriosa storia di 8000 anni? Secondo voi perché un iraniano come me si deve sentire umiliato e offeso solo per la colpa di un’immagine (una scimmia pazza) accompagnata da due parole (I PERSIANI)? La spettabile direzione artistica della compagna dichiara che “ Il riferimento dell’immagine in questione con il popolo persiano e con la repubblica iraniana in particolare è puramente arbitrario” aggiungendo subito dopo che “La scimmia, nella tradizione iconografica, è simbolo di follia, irrazionalità, violenza incontrollata a prescindere da ogni genere di contesto”! e che “trattandosi della messa in scena di una riscrittura de I Persiani di Eschilo, l’immagine simboleggia inequivocabilmente la furia di ogni guerra e il delirio di ogni forma di imperialismo, sentimenti e riflessioni evidentemente già presenti nel testo eschileo”.
Signori Tafuri e Beronio, secondo voi cosa è il riferimento del nome Italia con i tre colori rosso, bianco e verde? Sicuramente potrebbe essere arbitrario anche questo caso, può darsi che si tratti della bandiera dell’Italia ma è possibile anche che si tratti solo e semplicemente di tre colori normali insignificanti (qui non vorrei associare i colori ad altre cose visto che sono gli stessi colori della bandiera dell’Iran). Sarà anche arbitraria l’interpretazione del comportamento della scimmia del vostro manifesto, forse il fotografo gli ha infilato un ago nel piede procurandogli un dolore pazzesco, il quale ha portato il povero animale a fare un gesto così o magari la scimmia era semplicemente molto arrabbiata per la situazione dell’inflazione economica nel mondo, cosa dite?
Sul significato iconografico di scimmia non ho parole, le vostre spiegano tutto perfettamente. Ma sulla spiegazione della relazione dell’immagine menzionata con il contesto forse ci saranno delle cose da dire. Non ci sono dubbi sulla qualità artistica del vostro lavoro o sull’originalità dei temi affrontati da voi in questo spettacolo. Ma noi iraniani vorremmo sapere:
1. Perché tra tutti i significati e intenti dell’opera di Eschileo avete scelto quello dell’ira e follia (solo dei persiani) mentre l’accento principale dell’opera sono i sentimenti di pietà, di rispetto, di cordoglio verso il nemico battuto (i Persiani) ma non umiliato.
2. Secondo i vostri studi approfonditi esistono anche alte maniere per dimostrare l’ira, la furia e l’orrore? Esistono altri animali che possono simboleggiare ira, follia, irrazionalità e violenza incontrollata a prescindere da ogni genere di contesto?
3. Se aveste la possibilità di tornare indietro, ora coscienti del fatto che tale immagine può offendere decine di milioni di persone, sareste disposti a scegliere un’altro tema per il vostro manifesto?
In fine, ringraziandovi per il tempo e l’attenzione che dedicate a nostre parole, noi iraniani residenti a Genova e in Italia come la voce di tutti i cittadini iraniani pacifisti e amanti dell’arte e della letteratura e seguaci della ragione, esprimiamo il nostro profondo dispiacere per la reazione irragionevole e inaccettabile di coloro che vi hanno turbati con loro minacce e insulti e vi chiediamo cortesemente di voler comprendere anche il nostro sentimento di essere offesi e umiliati per colpa del vostro manifesto pubblicitario, nonostante la vostra ribaditura di essere totalmente estranei da intenzioni offensive rivolte a chicchessia.
Noi riteniamo il nostro legittimo diritto continuare il dialogo con voi e anche mettere al corrente dei fatti l’opinione pubblica finche otteniamo una risposta ragionevole.
Abtin Shokrgozar
Segretario dell’Associazione Culturale Pasargad